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Un simbolo per dare “più vita agli anni”
Il logo: un’immagine che contiene molti e diversi significati.
E’ stato scelto il verde rametto dell’albero forse più antico del mondo, che ha saputo attraversare indenne i grandi mutamenti e i molti mali (inquinamenti, alluvioni, siccità ecc.) che hanno aggredito la natura nel corso dei millenni.
Il ginkgo biloba, così si chiama la nostra pianta giunta in Europa dal Giappone nel XVIII secolo, ha probabilmente un’età superiore ai cinquanta milioni di anni e rappresenta quindi un grande, incontestabile simbolo di longevità. Così  l’Università della Terza Età – Centro Studi per il Benessere dell’Anziano intende sottolineare la sua vitalità e la sua fiducia nel futuro.
Ma non basta: il verdeggiante rametto, del quale le prime presenze sono reperibili nella medicina cinese del terzo millennio a.C., sembra essere anche un apprezzabile antidoto contro i malanni dell’invecchiamento. Migliora infatti la circolazione del sangue, conserva l’elasticità delle arterie, delle vene e dei capillari e concorre a mantenere desta la memoria.
Insomma un amico per tutti noi che vogliamo dare “più vita agli anni” come dichiara il nostro periodico.
Infine, alla bella foglia del ginkgo – singolarmente simile nella forma a un ventaglio bilobato – il grande scrittore tedesco Johann Wolfgang Goethe nel “Libro di Suleica” del suo Divano orientale-occidentale ha dedicato una poesia attribuendole il valore di simbolo della “costante tensione alla unificazione degli opposti”.
Un segnale quindi del desiderio di incontro e di conciliazione.
Tante ragioni, quindi, per accogliere il logo con simpatia